Precisazione per il lettore.


Il 24 gennaio 2014 alla Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani di Milano si è tenuto un incontro-convegno dedicato al Trentennale della nostra rivista TESTUALE, fondata nel 1983 da Gilberto Finzi, Giuliano Gramigna e dal curatore di questa rubrica “Letterale”. Gilberto Finzi ha raccontato le motivazioni e la storia dell’iniziativa che è sempre attiva, malgrado, purtroppo la scomparsa di un maestro come Giuliano. E ha precisato che il progetto riguardava esclusivamente la saggistica critica sulla poesia contemporanea, senza raccolte di testi poetici inediti e di recensioni. Non voleva quindi essere una delle tante pubblicazioni più o meno antologiche e di varia… amenità (?) poetica. I testi (Il TESTO era il solo punto di riferimento) si potevano trovare ovviamente riportati e sviscerati nell’ambito delle analisi critico-formali dei saggi medesimi.

Durante la simpatica, amichevole e sapiente discussione in merito a questa iniziativa (lasciatecelo dire, abbastanza originale per quel tempo e anche forse per oggi – assai apprezzata da autori illustri) ci si è intrattenuti su questa rubrica “Letterale” - colloqui con i poeti e gli autori, lettere effettivamente spedite ai destinatari prima della pubblicazione in rivista. Qualcuno, per qualche raro verso non del tutto a torto, ha osservato che le missive inviate ai poeti e ai critici, forse non erano infine che recensioni: perciò dobbiamo una volta per tutte precisare cosa intendiamo per recensione e, di contro per saggio critico, ancorché in forma epistolare. Recensione è, in genere, come si può leggere sui quotidiani e sui settimanali o mensili di “varia cultura” un articoletto (a volte di qualità) che dà notizia, per la poesia, in particolare, della recente uscita di un una raccolta appunto poetica: è per lo più generico, ammalato di superficiale psicologismo e autobiografismo: non cita mai – se non, quando va bene, per un paio di decontestuati versi - nemmeno un intero testo poetico. Per saggio critico, seppur nella forma epistolare aperta a scambi di opinioni, della rubrica “Letterale”, si intende una analisi complessa, piuttosto esaustiva e specialistica (pur nel piacere della ambiguità del genere), per l’appunto, di una raccolta e di alcuni testi, se non addirittura di un solo intero testo esemplare da sottoporre a una ricerca linguistica, semiotica, psicoanalitica, stilistica, ecc. Vale insomma essenzialmente l’oggetto TESTO, mentre il richiamo biografico, personale e psicologico all’autore viene affrontato sì per completezza (ma anche, certo, quando serva quale risorsa critica), ma non ne costituisce la sostanza.

Perciò “Letterale” non è una rubrica di recensioni, e ubbidisce, se può, strettamente al progetto generale del periodico.